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Ora seduta in silenzio sul pouf di una camera da letto dove assiste alle sfilate delle numerose cugine, ora tra gli spazi aperti del paese dove passa le estati, Titina è una bambina allegra e curiosa che persegue la sua costante necessità di sapere, ostacolata dalle convenienze o dai divieti di una madre implacabile che pensa e soffre come una autentica Bovary del Sud. Ma quali gli approdi, quale la grande menzogna che in sordina si va preparando nel suo destino, mentre Titina tenta in ogni modo, anche con la negazione, di difendere il nucleo invulnerabile della sua identità? Un affresco narrativo dedicato ai legami familiari, all'amore, al rapporto con la propria terra, sul finire degli anni Cinquanta, mentre tutto il Meridione conosce il fenomeno dell'emigrazione di massa verso le città industriali del Nord Italia.